Nella mela abbiamo riscontrato rilevanti le quantità di antiossidanti come acido clorogenico come rappresentate degli acidi idrossicinnamici, florizina e floretina per la determinazione dei diidrocalconi l’epicatechina per la quantificazione dei flavanoli e la procianidina B per le procianidine.
L’acido clorogenico è un composto dotato di una notevole attività antiossidante in grado di contrastare gli effetti deleteri dei radicali liberi. Tali molecole giocano un ruolo centrale in diversi processi fisiopatologici quali invecchiamento, infiammazione, malattie cardiovascolari e tumorali. L’acido clorogenico, inoltre, ha effetti favorevoli sulla regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, per attività specifica sulla gluconeogenesi e glicogenolisi epatica.
La florizina è responsabile dell’effetto ipoglicemizzante della mela annurca. La sua principale azione farmacologica, difatti, è quella di produrre glicosuria renale e di bloccare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale mediante l’inibizione dei simporti sodio-glucosio situati nel tubulo prossimale renale (SGLT2) e nella mucosa dell’intestino tenue (SGLT1).
Le epicatechine posseggono importanti proprietà antiossidanti, in grado cioè di proteggere le cellule dai danni provocati dai radicali liberi. Questo conferisce alle catechine potenzialità terapeutiche nei confronti di malattie neoplastiche e cardiovascolari. Alcuni studi hanno evidenziato la capacità delle catechine di rendere più elastiche le pareti dei vasi sanguigni, a vantaggio dei valori della pressione sanguigna. Diversi studi ascrivono inoltre a queste sostanze proprietà immunostimolanti. Le catechine, infine, oltre a espletare funzioni antiossidanti e antinfiammatorie dirette, potenzierebbero altri sistemi antiossidanti.
La procianidina B infine si è dimostrata in grado di contrastare efficacemente la caduta dei capelli, effetto utile a contrastare l’effetto alopecizzante di alcune classi di chemioterapici.